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La cura delle persone

Tutte le scelte principali di questi 10 anni hanno considerato la persona quale centro di gravità permanente delle politiche amministrative.

Abbiamo cioè provato a riempire il valore persona con il significato più profondo del compito di Giorgio La Pira e abbiamo assunto decisioni che fossero in grado di mettersi al servizio dei molteplici bisogni che la comunità manifestava quotidianamente.

E siamo partiti nel 2010 associando in un solo assessorato i servizi sociali e la cultura, convinti che occorresse gettare il seme di un’intima e reciproca necessità ed interdipendenza fra mondi sempre ritenuti lontani.

In ambito sociale, con progetti di accoglienza, di inclusione, di sostegno alle famiglie, ai bambini, agli anziani, ai disabili, con attenzione costante alle esigenze di una società che cambia giorno dopo giorno.

I centri permanenti di aggregazione giovanile e per famiglie “Il Sestante”, per i disabili “Ci sono anch’io”, “Famiglie a Colori”, “Macerata Città Amica della Demenza”, “Le chiavi di casa”, “C’è un pasto per te”, “Nati Ora”, “Emporio della solidarietà”, le risorse per la morosità incolpevole, gli accordi territoriali in materia di locazione, la promozione del dialogo interetnico e interreligioso, gli orti per gli anziani, il progetto “Camminando”, i soggiorni al mare e ai monti, il trasporto presso gli stabilimenti termali sono solo una piccola parte di 10 anni trascorsi al fianco delle persone.

Al fianco delle persone, accompagnando le persone più deboli.

La differenza per tutta la squadra dei Servizi Sociali l’ha fatta il valore della parola progettualità, in netta discontinuità con assistenzialità, che ha significato per i nostri  operatori coinvolgere responsabilmente le persone in difficoltà nel percorso di sostegno dedicato.

Un progetto al giorno, un progetto per ogni persona.

Questo ci ha guidato in questi anni.
Voglio qui ricordare una piccola scelta ma fortemente simbolica: la realizzazione di un nido d’infanzia nel contesto ambientale di Villa Cozza, la nostra storica sede di residenza degli anziani, in collaborazione con IRCR. 
L’abbiamo voluta con grande determinazione e ferma consapevolezza: un nido d’infanzia in una casa di riposo, bambini e anziani insieme, un relazione intergenerazionale ma, soprattutto, un luogo di frontiera del welfare che sarà.

E molto, sul fronte della fragilità degli anziani, lo dobbiamo alla mano pubblica della nostra azienda di servizi alla persona IRCR, raccolta 10 anni fa dentro una disperata situazione economica e finanziaria, oggi divenuta punto di riferimento provinciale per i servizi agli anziani, certificati formalmente per qualità.

Un percorso lungo, difficile, fatto di scelte complesse che ha ricostruito giorno dopo giorno l’eccellenza del servizio ai nostri anziani, bilanci in equilibrio e una costante volontà di progettare e migliorare. Finalmente con un nuovo direttore generale che proprio nel periodo di pandemia ha dimostrato di guidare una squadra di cui essere orgogliosi.    

Quasi 90 milioni di investimenti nelle politiche sociali dal 2010 ad oggi, più volte davanti a tutti i capoluoghi di regione per investimento pro-capite.
Abbiamo voluto occuparci di noi, dei nostri anziani, dei nostri bambini, dei nostri immigrati, dei nostri disabili, delle nostre famiglie, dei nostri pensionati ortolani, delle nostre difficoltà economiche.

Noi in questi anni abbiamo molto investito su questi temi: mai abbastanza ma è giusto che i maceratesi sappiano verso dove il sistema pubblico ha voluto voltarsi e destinare i propri sforzi. 

È fondamentale ricordare che in questa Città la rete sociale delle associazioni, a loro volta impegnate sulla fortezza di singoli cittadini, è il vero albero motore della restituzione a chi sta più indietro.

Il connubio pubblico-privato, in questi anni oggettivamente rafforzato e messo a dura prova dalle profonde crisi economico-sociali del 2008, del terremoto del 2016 e della pandemia di pochi mesi fa, ha dimostrato che siamo in grado di resistere ma che vi è bisogno dell’energia, dell’entusiasmo, della freschezza di nuove risorse umane, soprattutto quelle di giovani e giovanissimi che alimentino e rinnovino la storia accogliente di San Giuliano, il patrono della nostra Città.

“Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore specialmente dei bambini, dei vecchi di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore” (Papa Francesco).

Questo è stato il nostro orizzonte silenzioso.